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Rimozione dell' amianto, contributo a fondo perduto del 65%

L'agevolazione è costituita da un contributo a fondo perduto pari al 65% dei costi ammissibili sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto fino ad un massimo di 130.000 euro ed un minimo di contributo pari a € 5.000.

Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale non è fissato il limite minimo di spesa.

Per i progetti che comportano un finanziamento superiore ai 30.000 euro, sarà possibile richiedere un anticipo del 50% dell'importo del contributo.

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Lo smaltimento dell' amianto

L'amianto è un minerale presente in natura costituito da silicati a struttura cristallinae fibrosa. La bassa conducibilità termica e l'elevata resistenza agli agenti chimici ed alla trazione, sono alla base dell'elevato potere isolante e coibentante dell'amianto. Molto diffuso in natura, può essere anche filato o tessuto, con eccezionali caratteristiche di incombustibilità e coibenza, ovvero capacità di isolante termico, elettrico o acustico.

La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. La pericolosità dei materiali contenenti amianto, dipende dall'eventuale rilascio di fibre nell'ambiente; l'inalazione delle fibre stesse provoca malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma).

Il rischio aumenta con l'aumentare della friabilità del materiale contenente amianto.I materiali friabili, come soffitti spruzzati a scopo antincendio, anticondensa o fonoassorbente (cemento acustico), o il materiale spruzzato su travi, tubazioni e caldaie, possono liberare le fibre spontaneamente, ad esempio a causa di infiltrazioni di acqua, correnti d'aria (forti venti), vibrazioni dei materiali che lo contengono.

I materiali ancora compatti o poco friabili, quali i pannelli o tramezzi isolanti, coperture costituite da lastre piane o ondulate (tipo Eternit), canne fumarie, alcuni pavimenti in linoleum e cassoni idrici, possono liberare le fibre di amianto sole se danneggiati, resi pulverolenti facendo uso di attrezzi quali: trapani, smerigliatrici, lime ecc.

La rimozione dell' amianto

La presenza in un edificio o in un impianto di materiali contenenti amianto non significa necessariamente che esista un rischio per la salute degli occupanti.La scelta del tipo di bonifica da effettuare è complessa ed è legata principalmente allo stato di conservazione dei materiali contenenti amianto.Ogni attività svolta nei locali deve essere tale da non provocare una contaminazione ambientale e rendere così possibile l'inalazione. Per questo è stata istituita dalla normativa (D.M. 6 settembre 1994) la figura del  Responsabile per l'amianto,  che    ha il compito di informare sulla sua presenza i soggetti interessati, individuare le eventuali cause di pericolo e regolamentare tutti i processi di intervento sui materiali a rischio.

Le tecniche di intervento possono prevedere provvedimenti di  restauro  dei materiali o provvedimenti di  bonifica.  Il restauro è indicato preferibilmente per rivestimenti di tubi e caldaie o per materiali di tipo cementizio che presentino danni circoscritti ad una superficie non superiore al 10 % del totale.

I provvedimenti di bonifica si realizzano con diverse modalità:  

  • Rimozione o scoibentazione  
  • Incapsulamento
  • Confinamento