Immerso nel bosco alle pendici del monte Yatsugatake, in Giappone, è da poco stato completato un esempio unico di architettura passiva, progettata per rispondere perfettamente alle caratteristiche del contesto.
Un edificio dalle forme particolari, ma specificatamente adatto al difficile sito boscoso in cui sorge e alle molteplici condizioni climatiche esterne come la direzione della luce solare, le caratteristiche atmosferiche, la posizione di alberi e rocce e molto altro.
Quasi a ricordare un edificio “non finito”, l’architettura passiva di questa particolarissima casa giapponese lascia a vista i materiali da costruzioni grezzi, puntando prima di tutto a garantire il massimo comfort interno ai suoi occupanti in termini di illuminazione e di temperatura, rispondendo esclusivamente al progetto elaborato attraverso un softwtare.
Il risultato è una casa angolare, con forme irregolari disposte ad anello, dove le superfici in cemento si alternano alle lastre di OSB (oriented strand board) proiettandosi all’esterno del nucleo della casa con aggetti studiati nel dettaglio per schermare le ampie vetrate dai raggi diretti del sole, ma consentendo nello stesso tempo la massima illuminazione naturale indiretta.
Il tetto inclinato sul lato ovest protegge dai forti venti provenienti dalla montagna toccando quasi il suolo fino a formare una sorta di portico coperto. Applicando i principi dell’architettura passiva la casa contrappone ampie superfici vetrate a solide pareti opache, trasformando le prime in uno scorcio aperto sullo splendido bosco circostante e le seconde nella massa termica indispensabile per accumulare il calore durante il giorno rilasciandolo gradualmente la notte.
Anche gli interni rispecchiano questa visione minimalista alternando alla struttura portante a vista realizzata con esili pali bianchi, al pavimento di cedro grezzo. Mentre la zona giorno è completamente vetrata ed aperta verso il paesaggio boschivo, la zona notte è stata chiusa in un nucleo protetto costruito in cemento.