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Simulazione del rendimento di un impianto fotovoltaico

La simulazioneLe simulazioni di investimento le abbiamo elaborato con l’aiuto del sito QualEnergia.it e degli ingegneri dell’Ater, l’Associazione dei tecnici delle rinnovabili, ipotizzando di installare un impianto  fotovoltaico  a dimensione di famiglia - 3 kW di potenza - in tre località italiane scelte per la diversa quantità di sole che ricevono in un anno.  Dipende dal consumoInoltre, abbiamo suddiviso ulteriormente le simulazioni, sempre per la stessa città, ipotizzando un diverso utilizzo dell’energia autoconsumata, del 30 o del 60%. Qui anticipiamo solo le schede con un autoconsumo al 60% mentre le simulazioni complete e le regole per usufruire dell’incentivo fiscale le trovate tutte nel numero in edicola.  Le detrazioni fiscali del 50%Ma andiamo al sodo. Al posto del “vecchio” conto energia, si possono sfruttare le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie - portate dal 36 al 50% l’estate scorsa e recentemente prorogate fino al 31 dicembre 2013 - che valgono anche per installare un impianto  fotovoltaico. Nel contempo il costo degli impianti è sceso ancora. Se nel 2008 un impianto da 3kW si pagava in media circa 18mila euro, nel 2011 eravamo scesi a circa 12mila, a settembre 2012 la media rilevata da QualEnergia era di 8.250 euro (Iva inclusa, chiavi in mano) ora invece il costo si è abbassato fino a 7.500 euro, sempre comprensivo di Iva e installazione.L'investimento rientra in 7 anniA conti fatti dunque il  fotovoltaico  adesso è più conveniente di quanto non lo fosse con il conto energia, che come incentivo era più generoso rispetto alle detrazioni. Facciamo qualche esempio. Un impianto da 3 kW a Roma con il quinto conto energia, pagato 8.250 euro a settembre 2012, “produce” su un arco temporale di 25 anni un guadagno netto di circa 14.700 euro e un rientro dell’investimento in 8 anni. Adesso invece, pagando 7.500 euro per lo stesso impianto, con la detrazione - incentivo meno generoso - l’investimento rientra un anno prima e in 25 anni rende al proprietario 21.400 euro netti (che per essere precisi, attualizzandoli al netto dell’inflazione, diventerebbero circa 16.300 euro).  Prospettive allettantiInsomma, non sono più i tempi d’oro del quarto conto energia - quando un impianto, sempre a   Roma, (pagato 8.400 euro Iva inclusa) rientrava dell’investimento in circa 6 anni e in 25 anni dava un guadagno di oltre 35 mila euro - tuttavia la convenienza, come dimostrano le tabelle, con il passaggio dal quinto conto energia alle detrazioni, resta molto allettante.